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Legna da ardere, Pellet, Prezzi dei combustibili, Trentino

Trasparenza dei prezzi dei combustibili per il riscaldamento

Un mercato per ben funzionare deve basarsi – tra le altre cose – sulla trasparenza dei prezzi dei prodotti e dei servizi compresa la loro rilevazione e pubblicazione. «Il mercato e la pubblica amministrazione sono essenziali per il buon funzionamento di un sistema economico. Cercar di far funzionare il sistema senza l’uno o l’altro è come cercare di applaudire con una mano sola» (Paul A. Samuelson).

Nel campo della regolazione del mercato, tra le più vecchie competenze assegnate (anni Trenta del secolo scorso) alle Camere di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato (Cciaa) vi è «l’importante funzione di pubblicare, attraverso listini ufficiali, i prezzi delle merci rilevati sulla piazza provinciale». Tra i listini pubblicati c’è quello dei prodotti petroliferi. I bollettini pubblicati dall’Ente Camerale trentino sono in formato digitale (Pdf) e contengono tabelle di cinque diversi prodotti petroliferi: tre appartengono al segmento del riscaldamento domestico (gasolio per riscaldamento, Gpl e olio combustibile Btz) e due appartengono alla categoria dei carburanti per la trazione (gasolio da trazione extra rete e gasolio agricolo). Nel sito web della Camera di commercio di Trento si legge: «Le quotazioni riportate sono quelle accertate attraverso segnalazioni pervenute alla Cciaa da parte degli operatori del settore».

Una prima obiezione: come sono raccolti questi prezzi e hanno essi un valore statistico? Gli operatori che forniscono i dati alla Cciaa, per trasparenza dovrebbero essere noti, almeno nel numero e riportati nel sito camerale. Gli operatori comunicano anche le quantità relative a un determinato prezzo (ponderazione) per dargli un maggiore peso statistico?

Una seconda obiezione: come mai si rilevano queste poche tipologie di combustibili e di carburanti? Perché non separare chiaramente il riscaldamento dalla trazione? Inoltre, sono esse rappresentative dell’attuale mercato trentino? A me non pare. Un combustibile assai diffuso e non rilevato è il metano il quale per il segmento del riscaldamento domestico è molto importante. Inoltre non sono rilevati altri combustibili per il riscaldamento domestico assai diffusi nel mercato trentino, come uno studio (2008) commissionato dalla stessa Camera di commercio di Trento evidenziava: legna da ardere, pellet, cippato e anche briquettes (tronchetti di segatura compressa). Perché tale studio non è stato usato per aggiornare il listino prezzi camerale? In Trentino ma anche in Italia sarebbe molto utile un’innovativa formulazione del listino prezzi camerale per il segmento combustibili e lo studio fatto dall’Ente camerale trentino è ancora una buona base per migliorare il servizio informativo.

La prima proposta quindi è di ampliare il paniere con i «nuovi» combustibili presenti in Trentino ricercando attivamente prezzi e quantità. Porterebbe quindi maggiore completezza informativa e utilità nelle decisioni degli imprenditori e dei cittadini.

Nell’era digitale poi ­– questa la seconda proposta – sarebbe opportuno attivare una piattaforma informatica (portale) dove inserire i dati non nella forma statica di un Pdf, ma con un interfaccia dinamico su cui poter fare dei raffronti. Bisogna quindi pensare ad una loro maggiore fruibilità, anche per analisi storiche e raffronti con altri territori italiani.

Il segmento dei combustibili per il riscaldamento inoltre deve essere esposto in modo differente allo scopo di conseguire una loro effettiva confrontabilità. Non vanno più riportati i prezzi per unità di peso (kg) o volume (litro). Non è più utile al consumatore.

Pensate ad un imprenditore del turismo che vuole sostituire, anche a scopo di green-marketing, la sua ormai vecchia caldaia a gasolio con una più moderna. Cosa e come scegliere? Come scegliere tra metano, cippato, pellet sfuso, legna da ardere, Gpl o ancora una pompa di calore a tariffa agevolata? Gli conviene di più il metano che costa 0,75 €/metro cubo o il pellet sfuso che costa 280 €/t sfuso o ancora il Gpl che costa 1.500 € ogni 1.000 litri? Appare ovvio che scegliere sulla base di questi dati non è immediato. Sono tutti valori tra loro non confrontabili poiché si impiegano diverse unità di misura. Inoltre questi combustibili hanno poteri calorifici diversi e ciò «complica» ulteriormente il calcolo di convenienza. Ma farlo è possibile.

All’imprenditore quindi si presentano due vie: guardare ai contributi disponibili per installare questo o quel sistema. Ma gli incentivi non sempre sono adatti alla sua specifica realtà (ottimale allocazione delle risorse). Oppure – ed è l’altra via – l’imprenditore si affida all’installatore di fiducia il quale ha (quasi) sempre installato quella determinata caldaia e conosce solo quella tipologia impiantistica. Essa – a detta dell’artigiano – è la migliore tecnologia esistente sul mercato e il combustibile che essa usa è il più pulito e il più conveniente. Può essere, caro mio installatore di fiducia, ma non mi fido.

Ed ecco la terza proposta migliorativa: i prezzi dei vari combustibili dovrebbero essere riportati in base ad un minimo comun denominatore cioè il loro contenuto di energia primaria (MWh) ovvero l’energia disponibile prima della loro conversione in energia termica per poterli così chiaramente confrontare.

® Riproduzione riservata – © Novembre 2014

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In questo modo l’imprenditore può rapidamente conoscere quanto costa il combustibile (spesa corrente) per riscaldare il suo albergo a metano, a pellet, oppure con una moderna caldaia a legna da ardere. Inoltre su una piattaforma informatica dinamica si possono confrontare anche gli andamenti storici degli ultimi anni, cosa che con un Pdf non si può agevolmente fare, poiché statico per definizione mentre i mercati sono dinamici.

Questa sarebbe l’informazione necessaria, la mano «visibile» di cui i consumatori e gli imprenditori hanno bisogno per scegliere al meglio in un mercato concorrenziale.

***

Editoriale apparso sul quotidiano indipendente del Trentino Alto-Adige «L’Adige» del 4 novembre 2014.

Maggiori informazioni sul blog http://www.ladige.it/blogs «L’energia della farfalla».

® Riproduzione riservata – © Novembre 2014

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